lunedì 26 novembre 2007
Arte della Lana
Idea per un giretto verso l'Adda il prossimo weekend. Lana, feltro, dimostrazioni di filatura e quant'altro.
lunedì 12 novembre 2007
Ciuccio a fiori
L'altro giorno si è rotta la spilla che tiene il ciuccio appeso al petto di Picci. Non avendo il supermercato a portata di mano sono entrata in farmacia per trovare in breve tempo con che sostituirla. Mi viene proposto un oggetto composto da spilla a forma di animale, neanche ricordo quale, con prolunga composta da nastrino colorato collegato ad un anello di plastica, non particolarmente ispirato ai principi del buon design (troppo ridondante, iperdescrittivo), ma tant'è. Chiedo il prezzo e mi vedo improvvisamente catapultata in una specie di candid camera ordita alle mie spalle da non riesco ad immaginarmi chi, perchè non può essere che uno scherzo chiedere € 7 per tre pezzi di plastica stampata che non hanno dietro una progettualità particolare nè un pensiero estetico decente (e tralascio le considerazioni in merito alla sicurezza dei materiali impiegati). Rinuncio all'acquisto indignata, giurando a me stessa che avrei piuttosto recuperato un pezzo di spago qualunque per legare al collo della povera Picci il ciuccio in dotazione.
Nelle due ore scarse e stanche che mediamente stanno fra il momento in cui Picci si addormenta e il momento in cui sua madre va a dormire, il pezzo di spago vien fuori, assai banalmente, così:
Insomma, niente di che, lo ammetto; se non altro questa soluzione produce sicuramente due plusvalenze in favore di Picci, ovvero che adesso ha una nuova spilla per il ciuccio diversa da qualsiasi altra al mondo e che questa spilla l'ha aggiustata mamma appositamente per lei.
Nel frattempo mi organizzo per la prossima versione (le spille per il ciuccio hanno un tasso di usura soprendentemente alto): l'idea, davvero sfiziosa, è la pacifier clip di Susan B. Anderson vista tempo fa sul blue blog di Alison.
Last week Picci’s pacifier clip got broken. I’ve tried to buy a new not so nice one, which I’ve been asked to pay through the nose. I swore I’d tie Picci’s pacifier on her neck with a piece of rope instead. At night at home I crocheted the flowering piece of rope using waste linen coloured yarn. Next time I’ll try to do something better, like cute Susan B. Anderson pacifier clip I saw last september on Alison’s blue blog.
venerdì 26 ottobre 2007
Del perder tempo e non avere fretta
Ho molta ammirazione per chi riesce tutti gli anni a pensare e a confezionare regali di Natale fatti a mano. Di questi tempi i blog di maglieriste/i sono pieni di calzini per i geloni del nonno, cappellini per le teste rasate dei fidanzati, scialli per le suocere infreddolite.
Non appartengo a questa schiera per due ordini di ragioni: a) non ce la posso fare, o meglio, per farcela dovrei cominciare il Natale precedente per il Natale successivo, e ancora non riuscirei a completare per tempo l'opera; b) sono molto critica nei confronti dei regali fatti a mano che ricevo. Un lavoro fatto a mano è apprezzabile a prescindere, non per questo mi appare sempre appropriato e ben riuscito, per cui immagino che anche i destinatari dei miei eventuali doni, che considero dotati di analoga capacità di discernimento, siano giustamente soggetti alla stessa inesorabile legge estetica del piace quel che piace.
Anni fa mi riusciva di lavorare a china, scrivere. Se dovevo impacchettare un dono, prendevo carta e pennello e fabbricavo da sola la carta per il pacchetto. Cosa è cambiato è lungo da spiegare, e forse nemmeno io conosco tutti i miei perchè. Credo di aver vissuto, senza rendermene del tutto conto, una lunga lussuosissima stagione attraversata dal piacere impagabile del perder tempo e non avere fretta, che tengo lì, appena dietro l'angolo, e ancora m'illudo di potermi sporgere appena per riafferrarla, uno di questi giorni che non arrivano mai.
Non appartengo a questa schiera per due ordini di ragioni: a) non ce la posso fare, o meglio, per farcela dovrei cominciare il Natale precedente per il Natale successivo, e ancora non riuscirei a completare per tempo l'opera; b) sono molto critica nei confronti dei regali fatti a mano che ricevo. Un lavoro fatto a mano è apprezzabile a prescindere, non per questo mi appare sempre appropriato e ben riuscito, per cui immagino che anche i destinatari dei miei eventuali doni, che considero dotati di analoga capacità di discernimento, siano giustamente soggetti alla stessa inesorabile legge estetica del piace quel che piace.
Anni fa mi riusciva di lavorare a china, scrivere. Se dovevo impacchettare un dono, prendevo carta e pennello e fabbricavo da sola la carta per il pacchetto. Cosa è cambiato è lungo da spiegare, e forse nemmeno io conosco tutti i miei perchè. Credo di aver vissuto, senza rendermene del tutto conto, una lunga lussuosissima stagione attraversata dal piacere impagabile del perder tempo e non avere fretta, che tengo lì, appena dietro l'angolo, e ancora m'illudo di potermi sporgere appena per riafferrarla, uno di questi giorni che non arrivano mai.
mercoledì 24 ottobre 2007
Assente
Lo so, manco da un po'.
In questo tempo di assenza ho messo sui ferri soltanto un pezzo di sciarpa, sull'onda dell'entusiasmo per la bella borsa di Elisa di 2nd floor (a sua volta ispirata da un post di purl bee).
In questo tempo di assenza ho messo sui ferri soltanto un pezzo di sciarpa, sull'onda dell'entusiasmo per la bella borsa di Elisa di 2nd floor (a sua volta ispirata da un post di purl bee).
Il punto è abbastanza semplice e versatile, nonostante il filato utilizzato (una ventina di capi sottilissimi, non ritorto). E' un tipo di lavorazione adatto a queste moscie serate casalinghe, dove mediamente crollo per stanchezza intorno al quarto ferro.
I know I haven't posted for a while.
During my absence I started nothing but a scarf, using the same stitch of Elisa's No more plastic Bag. Climbing Lace Trellis stitch it's quite a simple and versatile stitch, although the yarn employed doesn't suit nicely the project.
I know I haven't posted for a while.
During my absence I started nothing but a scarf, using the same stitch of Elisa's No more plastic Bag. Climbing Lace Trellis stitch it's quite a simple and versatile stitch, although the yarn employed doesn't suit nicely the project.
mercoledì 26 settembre 2007
Grazie Vicky!
L'altroieri Picci ha ricevuto due bellissimi regali, uno dentro l'altro.
Il più bello dei due, a dir la verità, è l'involucro esterno, un'opera particolamente ispirata di Vicky che rappresenta magnificamente il movimento di una ballerina/folletto che simboleggia la danza delle lingue di fuoco (Vicky, scusa se mi allargo con questa pseudointerpretazione alla sgarbideipoveri...).
Il più bello dei due, a dir la verità, è l'involucro esterno, un'opera particolamente ispirata di Vicky che rappresenta magnificamente il movimento di una ballerina/folletto che simboleggia la danza delle lingue di fuoco (Vicky, scusa se mi allargo con questa pseudointerpretazione alla sgarbideipoveri...).
Dentro, il libro illeggibile MN 1 di Bruno Munari.
Che dire? Anche a nome di Picci, grazie Vicky (e scusa le brutte foto)!
lunedì 10 settembre 2007
Lavori eterni - Part II
Ecco il mio lavoro eterno, iniziato cinque anni fa. E' uno scialle di lana ereditato dalla nonna materna, arrivato a me con buchi e sfilature dovute ad usura, rammendato e poi ricamato con la lana inventando soggetti pseudofloreali o più semplicemente geometrici e vari accostamenti di colore. Non so se mai lo finirò, nè da che parte andrà in questa sua nuova vita.
Here's my neverending handmade work, I've started five years ago. It's grandma old shawl I tried to mend and then started a sort of invented decoration embroidered with scrap yarn.
Il lavoro ai ferri fatico a portarlo avanti perchè fatico a trovare tempo e testa per sedermi e lavorare. Niente copertina per Luchino, che si dovrà accontentare di qualcosa di acquistato, ancora niente di definito per Tatto. E Chinoise? Stenta a decollare, perchè ancora non mi esce niente di bello per indovinare le maniche. Che fatica...
I hardly find the time to sit and knit. Most of my projects have been left behind at the moment, Chinoise included (can't figure out how to shape sleeves).
giovedì 9 agosto 2007
La bocca della verità
Ai giardini aiuto Picci a scendere dallo scivolo piccolo. Nell'attesa vigile del suo accorto salire la rampa d'accesso sento una piccina sedicente settenne chiedermi "quella è la tua bambina?". Rispondo "sì, è mia figlia". "Tua figliaaaaaa?" fa lei. "Ma tu sei vecchia! Io pensavo che tu fossi sua nonna!". Stringo i denti in un abominevole sorriso, ma non mi esce nulla di sensato da rispondere a cotanta voce dell'innocenza.
giovedì 2 agosto 2007
Il ritorno di Babà
E' andata così. Ieri sera, prima di uscire dall'ufficio, dopo lungo tentennamento ho preparato in fretta un foglio che annunciava la scomparsa di Babà e chiedeva aiuto a chi potesse averlo visto e raccolto nel parcheggio dove presumevo di averlo perso. Non volevo farlo, davo Babà per perso e contavo sulla forza dell'oblio di Picci oltre che sulla capacità dei suoi genitori di attirarne l'attenzione su altre cose. Pensavo all'ilarità che appelli come questi a volte suscitano in alcune persone, e mi sembrava tutto inutile, oltre che fuori luogo. Invece ho cambiato idea all'ultimo, neanche so bene il perchè, forse l'eco delle risate di Picci che darei qualsiasi cosa perchè diventino eterne.
Pochi minuti fa si è presentata una mamma con due bambini, il più piccolo con in braccio Babà. Non conosco nemmeno i loro nomi, nè loro sanno chi sono io e chi è Picci. Forse erano più contenti loro di me, orgogliosi di averlo trovato e riportato a casa. Ho detto loro un grazie sincero ed affettuoso, e mi è sembrato che l'idea che Picci avesse di nuovo con sè il suo orsetto del cuore rappresentasse davvero per questi bimbi la giusta ricompensa per la restituzione di Babà.
Sono rimasta incantata.
Pochi minuti fa si è presentata una mamma con due bambini, il più piccolo con in braccio Babà. Non conosco nemmeno i loro nomi, nè loro sanno chi sono io e chi è Picci. Forse erano più contenti loro di me, orgogliosi di averlo trovato e riportato a casa. Ho detto loro un grazie sincero ed affettuoso, e mi è sembrato che l'idea che Picci avesse di nuovo con sè il suo orsetto del cuore rappresentasse davvero per questi bimbi la giusta ricompensa per la restituzione di Babà.
Sono rimasta incantata.
mercoledì 1 agosto 2007
Sciagura indicibile
Ieri sera, non so come, si è perso Babà. Picci ancora non lo ha capito, e io sto cercando misure efficaci di tamponamento di tanta sciagura da mettere in atto nel momento in cui Picci chiederà del suo insostituibile orsetto del cuore, ma non è facile come sembra. Al confronto, la questione della ricerca di una leadership autorevole per il Partito Democratico o del come spendere il tesoretto sembra assolutamente perdere ogni significato.
martedì 31 luglio 2007
Lavori eterni
Vista nella vetrina di uno spocchiosissimo negozio in vacanza, dalla cui pretenziosa vendeuse non sono riuscita a sapere il nome di chi l'ha pensata e di chi l'ha pazientemente realizzata (credo d'aver intuito che non si tratta necessariamente della stessa persona):
Mi ricorda certi tessuti africani, un pizzico di Capogrossi, un che di secessionismo viennese e un accenno di coperta della nonna e di tappeto kilim.
Da classificare nella categoria "lavori eterni".
I took this picture on holiday, 'cause was very impressed by this crocheted skirt I consider a sort of modern art item. I'm sorry I can't report the designer's name and the crocheter's name (shop owner was very elusive about it). It reminds me of some african traditional patterns, some Capogrossi's pictures, some Klimt's pictures, kilim carpets and granny's square afghans.
venerdì 6 luglio 2007
Chiuso per ferie
Due settimane di pausa, via dalla pazza folla.
On holiday for two weeks, far away from here.
On holiday for two weeks, far away from here.
mercoledì 4 luglio 2007
Il mare di Picci
La sportina blu mare per Picci l'ho chiusa così, con qualche giro crochet sul bordo e per la tracolla:
Here's Picci's blue sea bag finished. Now there's little left to do, like a red ornamental idea I'm going to make up. Stay tuned!
giovedì 28 giugno 2007
Il coraggio di dirlo
L'ultimo post di 6.5 st mi ha colpita e affondata. Soprattutto ha rafforzato la mia convinzione che chi racconta la maternità come una esperienza sempre e solo esaltante e meravigliosa, mente a se stessa prima che agli altri. La nascita di Picci ha rappresentato per me un'esperienza decisiva, una svolta fondamentale nella mia vita. L'abbiamo desiderata ed abbiamo avuto il dono grande di poterla accogliere, e oggi non riesco ad immaginare la mia vita senza di lei. Tuttavia, il costo sociale del plus acquisito nel diventare madre ho cominciato a pagarlo quando Picci ancora non era nata (ho lavorato fino all'ottavo mese di gravidanza e due giorni dopo essere entrata in congedo obbligatorio per maternità sono stata cancellata dall'organico del mio ufficio, al punto che sono stati fisicamente rimossi perfino la scrivania e il pc dove lavoravo), mentre i costi emotivi e psicologici ancora non riesco a quantificarli (il divario fra la vita prima del parto e la vita dopo il parto con riferimento al mio vissuto e alla mia persona è tale che fatico ancora oggi a rappresentarlo in ogni suo aspetto con delle parole che abbiano significato). Credo che trovare il coraggio di dirlo, pur correndo il rischio ancora oggi di sembrare ai più una cattiva madre, possa costituire una speranza, se non per me, almeno per Picci se e quando deciderà di diventare madre.
martedì 19 giugno 2007
Tornando a casa
Ecco. Tornando verso casa risale da dentro la sequela infinita di sentimenti e domande ancora senza risposta che per un attimo erano messe da parte. Risale quella parte non finita di sè che accompagna i gesti quotidiani in sottofondo per poi, appena sei in affanno, urlare fino allo sfinimento. C'è una irrequietezza dalla quale non ci si riposa nemmeno nella vacanza più riuscita, un lavorìo della mente e del cuore che logora. Anche il lavoro ai ferri è percorso da quest'ansia e sta lì, in attesa del gesto risolutivo. Attesa. Che qualcosa cambi. O che cambi qualcosa in me.
venerdì 8 giugno 2007
Knit In Public on the road
Sulla strada verso il mare (e verso il sole e l'estate, spero), sarò comunque sintonizzata sul KIP Day con una location personale parzialmente mobile rigorosamente non autorizzata (e senno' che anarcomaglierista sarei?). Chiunque giri in autostrada può casualmente raggiungermi sui gradini di ingresso dell'Autogrill dove saremo costretti a fermarci per sfamare Picci.
Io sono quella col dietro di Chinoise fra le mani.
Tomorrow I'll try to celebrate the KIP Day on the road to the sea. I'll be sitting on the steps outside the highway stop where we'll decide to let Picci have her breakfast.
I'll be the girl with the back of Chinoise in her hands.
Io sono quella col dietro di Chinoise fra le mani.
Tomorrow I'll try to celebrate the KIP Day on the road to the sea. I'll be sitting on the steps outside the highway stop where we'll decide to let Picci have her breakfast.
I'll be the girl with the back of Chinoise in her hands.
giovedì 7 giugno 2007
Cronaca di una mattina qualunque
Mi alzo ancora non dormita, rincorro colazione e minimo aggiustamento dei residui della mia persona, borse da prendere, cose da fare, chiavi, la Picci con Babà, l'ombrello, il passeggino, la capottina del passeggino. Penso intensamente a cosa sto dimenticando. A cosa devo fare oggi penserò dopo, strada facendo. Auto, aziono il comando di apertura a distanza con un avanzo di falange, apro la portiera con una terza mano di cui ignoravo l'esistenza, cade la ceratina panna di Picci appena appoggiata sui sedili nella pozzanghera immediatamente sottostante, Picci molla Babà nella pozzanghera accanto. Mi esce un urlo interiore, ma non c'è tempo per star lì a cinquantarla, raccatto tutto, Picci compresa, e parto (per una frazione di secondo mi sembra anche di riuscire ad intuire lo stato di sfasamento che abita in chi è riuscito a dimenticare moglie e figli in Autogrill). In attesa al semaforo più inutile che si siano mai inventati ultimamente per agevolare le code, sotto il diluvio e col riscaldamento acceso penso a cosa ne sarà della mia vacanza al mare la prossima settimana. Arrivo in ufficio, trasbordo Picci al nido, la quale al rituale congedo si inventa dal nulla una scena straziante di amore filiale che stronco obtorto collo con una fuga tracimante sensi di colpa. Corro al lavoro, timbro in ritardo, arrivo alla mia scrivania, appoggio le borse, mi siedo. Un attimo prima di accendere il pc sento salire da dentro puntuale la stessa quotidiana domanda: dove sto sbagliando?
lunedì 4 giugno 2007
Volare basso
Dopo due false partenze, ecco qua cosa ne è del dietro di Chinoise:
Mi sono rassegnata alla banalità del bordino legaccio dopo vari infruttuosi tentativi di mettere assieme un bordo a larghi occhielli verticali (che ritenterò, magari con un filato più elastico che renda meglio l'idea).
Adesso devo un po' indovinare lo scalfo manica, calcolando la disponibilità di filato e le misure di Geek Alex.
Nel frattempo la sportina per Picci prosegue, anche se assai lentamente:
C'è quel che c'è, è un momento dove non mi riesce di meglio del volare basso. Spero in più tempo, testa e cuore da dedicare anche alla maglia.
Here's my scarce progress with Chinoise. I made two abortive attempts to build an edge made of vertical buttonholes I hope to repeat somehow with a more stretchable yarn. Then I gave up and used a banal garter stitch instead I'm not so enthusiastic of.
Also Picci's bag goes on, though quite slowly. I hope I'll find more and better time to knit.
martedì 29 maggio 2007
I ferri (storti) del mestiere
lunedì 28 maggio 2007
venerdì 25 maggio 2007
lunedì 14 maggio 2007
Scusate il ritardo
E' che con la macchina fotografica ancora non so destreggiarmi come vorrei (e chi ha il tempo di studiare meglio le istruzioni?), per cui mentre sogno reportage alla Magnum dei miei pastrugni, mi perdo in duemilacinquecento scatti mediamente indegni (vita grama da blogger dilettante).
Non so se si vede che nelle foto non so mai dove accidenti mettere le mani (suggerimenti?).
Comunque sia, eccolo qua Pretty in Pink, giunto finalmente a compimento:
Appena concluso un lavoro, riparte alla grande la deriva bulimica della maglierista assatanata che c'è in me, per cui nel frattempo ho "assaggiato" due pezzi (quasi tre) di prossimi (forse) progetti, ovvero Chinoise per Geek Alex, con un suggerimento interessante per Tatto, e una sportina per Picci, che fa critical mass per i corridoi di casa spostando pupazzi e giochi di stanza in stanza col secchiello. Chinoise al momento, valutata ad occhio la quantità di materiale disponibile, sta nella mia testa come un che di corto corto ma con le maniche lunghissime e scampanate, comunque tutto bucherellato come un colino cinese:
Questo è il pezzo di prova (no, non è un campione: non sono una brava maglierista anche perchè non faccio mai dei campioni comme il faut. E' proprio che a far campioni mi annoio a morte, e tutto 'sto calcolo di precisione mi toglie il gusto dell'avventura oltre che del rischio). Ho pensato che il punto a passanastro potrebbe servirmi anche per confezionare una pagina di Tatto fatta di buchi a misura di ditino che potrebbero essere attraversati da nastri, passamaneria e avanzi di cucito di varia foggia (per il momento lo tengo da parte, poi si vedrà).
La sporta per Picci, invece, è partita con un banale legaccio che sembra qualcosa di più misterioso grazie al filo impiegato, un materiale tecnico prodotto per uso industriale, leggermente elasticizzato e rivestito di fibra sintetica, intercettato sulla strada del suo ultimo viaggio verso l'isola ecologica locale:
Come andrà avanti? Non lo so. Ma andrà avanti? Forse.
Sorry for the delay. I've finished Pretty in Pink, as shown on the pictures above, and started two new projects, that is Chinoise for Geek Alex and a little blue shopper for Picci to carry her small toys around the house. For Chinoise I picked up a stitch so as to produce a pierced fabric I'm thinking to use for Tatto too. As for the moment, in my mind Chinoise resembles to a long sleeved short cardigan, although, as usual, still don't know if I'll have enough yarn. I know I should make a gauge, but I hate making gauges (too boring). For Picci's shopper I used garter stitch, but the resulting fabric seems made with a mysterious stitch, due to the yarn used, a technical synthetic slightly stretchable yarn realized for industrial purposes, saved from trash can. How will it continue? I don't know. Will it continue? Maybe.
mercoledì 2 maggio 2007
ContratTempi
Proprio quando gli eventi metereologici stavano fortemente scoraggiando la conclusione di Pretty in Pink in favore di altri progetti diciamo più "estivi", ecco sopraggiungere quel tanto di maltempo che in questi casi è assolutamente decisivo. Le maniche sono terminate ed è partita anche la rifinitura lungo l'interminabile scollo.
Se continua così, c'è il caso che riesca anche a mettermelo prima del tanto minacciato insopportabile caldo.
Non so se sono una maglierista "stagionale", forse in un certo qual senso sì. Parafrasando Pennac, rivendico comunque il diritto di cominciare un lavoro e abbandonarlo strada facendo, per concluderlo mesi o anni dopo o non concluderlo mai più, come rivendico il diritto di cominciare e portare avanti più progetti contemporaneamente e tornare a ciascuno di questi di tanto in tanto o mai. Sono volubile, l'ho già confessato qualche post fa.
BTW: Happy anniversary, sweetheart!
Just when I thought this unusual hot wheather would never change before fall, and was ready to abandon Pretty in Pink for dedicating all my spare time to summer projects, here's a bunch of bad wheather days that help me changing my mind. Sleeves are finished and neckline finishing is just now on the needles. Should rain keep on falling one more day or two, I could also take the chance to wear it.
I'm used to starting several projects at a time and many of them are often abandoned before conclusion, but together with Daniel Pennac I claim the right to start a project and abandon it whenever I want. I'm inconstant, as I confessed few posts ago.
venerdì 27 aprile 2007
Nuove gioie
A tutti coloro che pensano che una rosa è una rosa è una rosa, e un cucchiaio è un cucchiaio è un cucchiaio, ecco il bijoux più cool del momento secondo il giudizio hard-fashionista di Geek Alex:
Here's the coolest recycled bracelet according to Geek Alex, simply made out of a spoon, especially dedicated to those who still think that a rose is a rose is a rose, and a spoon is a spoon is a spoon. Should it be appreciated by talking forks' inventor too? God only knows.
Here's the coolest recycled bracelet according to Geek Alex, simply made out of a spoon, especially dedicated to those who still think that a rose is a rose is a rose, and a spoon is a spoon is a spoon. Should it be appreciated by talking forks' inventor too? God only knows.
giovedì 26 aprile 2007
Bags Book: call for submissions
Segnalo dal bellissimo sito A Ervilha Cor de Rosa un invito pubblicato sul blog di craftster.org a sottoporre per la pubblicazione in un libro in via di realizzazione progetti di borse fatte a mano (anche ai ferri). Mi sembra bello far circolare il più possibile anche questo genere di informazioni, perchè mi auguro che a tante maglieriste piaccia raccogliere anche questo tipo di sfide in un contesto di competizione creativa che serva da incentivo al miglioramento e al confronto.
Here's a call for submissions from craftster.org blog via A Ervilha Cor de Rosa for a multi-designer book of bag patterns (handknitted too). I'm glad to recommend it, because I think contests are a good way to improve one's work too.
lunedì 23 aprile 2007
A caval donato...
Ecco. Si sparge la voce che ti piace lavorare a maglia, ancora meglio se con filati di recupero o inusuali, e subito comincia la processione delle sedicenti ex-maglieriste che a primavera si vogliono sbarazzare di polverosi cadaveri da ripostiglio (e di solito nel ripostiglio non ci finisce mai roba tipo Noro o Habu ancorchè di seconda mano, non so se mi spiego). L'ultima proposta indecente è forse la più hard che io abbia mai ricevuto sin ora: una bobina di filo di lana verde su cui è stato avvolto un quantitativo abnorme di filato mohair champagne avviticchiato ad un filo di lurex oro:
Ammetterete che stavolta la sfida è davvero durissima. Il lurex è qualcosa che personalmente evito come la peste e che mi intristisce come non mai (e strapparlo dalle spire del mohair è impensabile, non basterebbe una vita). A parte le considerazioni paralombosiane che mi sono sorte spontaneamente in merito al profilo psicologico della donatrice (della serie "dimmi che filati acquisti e ti dirò chi sei"), stavolta sono veramente in difficoltà. Penso che, in attesa di divina folgorazione, il tutto giacerà a lungo da qualche parte in attesa del gran caldo, quando per beccare l'unico refolo di vento rimasto si bloccano aperte tutte le porte e le finestre di casa con qualsiasi (e dico qualsiasi) mezzo utile.
As soon as you become known as a knitter who loves using unusual or recycled yarns, all ex-knitters willing to get rid of yarn it's ages they keep idle in their stash try to present their oldfashioned items as a gift to me (no Noro or Habu yarn among them, of course!). Last so called gift I received was a spool of green merino wool plus a huge amount of white mohair wool spun together with gold lurex. I must admit that this time the mission is quite impossible. I can't stand gold lurex yarn and can't figure how to separate it from mohair wool. I think I'll lie in wait for a good idea. Any suggestion?
martedì 17 aprile 2007
KIP Day
Lo so, dovrei star zitta e coperta, visto che non son riuscita a passare dalla Triennale nemmeno lo scorso S'n'B (e mi guardo bene dal ripetere l'errore di avventurarmi in pronostici per il prossimo sabato), però essendomi imbattuta in questa iniziativa carina ancorchè naif detta World Wide Knit in Public Day, mi è sembrato brutto che nessun gruppo di maglieriste italiane avesse ancora aderito, non fosse altro che per sostenere la bellezza di un certo qual senso ecumenico del fare insieme su grande scala anche solo un giorno all'anno, per cui rilancio da questo piccolo blog l'idea di Danielle, pur ritirandomi vigliaccamente subito dopo nell'ombra (sorry, ma i cosiddetti impegni familiari al momento devastano sistematicamente ogni tentativo di organizzazione della vita quotidiana di casa).
I know I should keep my mouth shut, since I didn't even manage to reach other knitters last S'n'B in Milan (and don't want to make again the mistake to forecast for certain my arrival at the Triennale next saturday), but since I ran into this nice event scheduled for June 9th called World Wide Knit in Public Day, I thought it's a pity no italian knitters are expected to take part at the moment, so I couldn't do without supporting Danielle's idea by posting in this blog the link to her website.
venerdì 13 aprile 2007
mercoledì 11 aprile 2007
Second life
Lo scorso venerdì Geek Alex mi consegna uno smanicato lungo bucato come il groviera, dissepolto dal suo armadio ove giaceva da tempo come oggetto non desiderato (nemmeno dalle tarme, scoraggiate dai buchi già esistenti, presumo). Me lo passa con la consegna "vedi tu cosa vuoi farci", ed io sbarello, perchè vorrei tanto raccogliere la sfida, ma ho decisamente troppi progetti aperti al momento e zero tempo per prendere in mano i ferri (ma sarò solo io al mondo a non esser capace di iniziare e concludere un lavoro per volta?). Tergiverso dieci secondi e poi, ovviamente, accetto. Prendo tempo, pronosticando un termine di consegna strategicamente definito con un generico "dopo le vacanze estive". La sera (o meglio: la notte) a casa comincio a smontare l'oggetto. Appena attacco a disfare la finitura a maglie basse del collo, mi accorgo con orrore che la scollatura è tagliata e ripassata con un insopportabile zigzag. Questo significa tragicamente che tutto il carré è perso, e il ricavato è utilizzabile soltanto per cuciture, frange e non so cos'altro. Il resto per fortuna viene liscio, un filo solo mai spezzato.
Non è nota la composizione del filato, non avendo rinvenuto l'apposita etichetta di legge. L'impressione tattile richiama immediatamente la secchezza dello spago, per cui immagino possa essere un misto lino-cotone-canapa o giù di lì, da lavorare con ferri almeno dal 5.5 in su. Per il nuovo progetto ancora in fase di cogitazione, mi piace coltivare l'idea di mantenere la memoria del capo originario metempsicosicamente trapassato come groviera, sì da farlo rinascere attraverso apposita fonduta con un avatar in forma (forse) di colabrodo (Comida de Mama perdonami, ma queste ultime feste mi hanno molto provata).
Last friday Geek Alex gave me a sleeveless suit knitted in stockinette stitch with big holes like swiss cheese, she claimed not to wear any longer. She asked me to reuse the yarn to make whatever I wanted in place of it. I hesitate, just the time to realize that I have several projects still on the needles at the moment, but no time to knit at all (am I the only knitter unable to start and finish one project at a time?). Then I accepted the challenge (of course), and immediately started ripping the suit. It tooks me few seconds to realize that the neckline didn't appear knitted but cut with scissors and sewn before being finished with a hook edge, that is I simply wouldn't be able to reuse yarn from armholes to shoulders, unless for seams. Fortunately, all the rest was ripped easily, the yarn used never being cut. Yarn composition is unknown, but I think it should be linen or something similar. I love the idea to maintain the memory of the old suit in the new project, and let it die as a swiss cheese through a "fonduta" process, to be born again with an avatar in the shape of a strainer or so (sorry Comida de Mama, but last Easter time worn me out).
venerdì 6 aprile 2007
Sogni d'oro
lunedì 26 marzo 2007
Mare mare mare...
Questo weekend Pretty in Pink ha svoltato.
Andato a dormire come "qualcosa di aperto davanti", si è svegliato domenica mattina golfino incrociato un po' strizzolino (effetti perversi dell'ora legale?). Il legaccio a maglie allungate non risalta nitido con questa lana, e questo effetto dà un che di grezzo al tutto, quel tanto che basta per spegnere appena l'insopportabile aria bon ton dei golfini incrociati rosa.
Anche in questo caso ho avanzato più lana del previsto: se va avanti così, mi sa che dovrò pensare ad un Pretty in Pink II, La Vendetta.
Domani si va al mare per qualche giorno, lontani da fretta e complicazioni. Spero di tornare rigenerata ed ispirata, con qualche buona idea per Tatto (ho buttato giù qualche schizzo, ma le idee migliori di solito mi vengono lavorando a maglia...).
Last weekend Pretty in Pink became a snug wrapover sweater. The yarn I used makes the work quite rough, and I love the resulting effect since it seems to attenuate the "bon ton" look pink wrapovers always have. I saved more yarn than I expected this time too: should I start thinking to a Pretty in Pink II, The Revenge?
Tomorrow we will leave for a week at the seaside, miles away from stress and confusion. I hope to get back with new good ideas for Tatto (I made some sketches, but I usually run into good ideas while I'm knitting, not drawing...).
giovedì 22 marzo 2007
Non so se ce la faccio a farcela
Caro blog, è un momentaccio. Va tutto a rilento, con inciampi improvvisi qua e là, e non se ne esce. Anche Pretty in Pink va come va: il dietro è (forse) terminato dopo aver subito un disfacimento quasi totale. E' che non sopporto fisicamente la presenza dell'errore laddove la rilevo (con un qual certo senso di disgusto): mi scatena una sindrome da attacco di perfezione che spaventa, per cui disfo forsennatamente e ricomincio (e di solito l'errore è piantato là, abbarbicato all'inizio del lavoro, che ti guarda con aria di sfida...). Mi chiedo se sono l'unica vittima di questa incresciosa patologia da maglierista tutta d'un pezzo...
La cosa positiva è che sono riuscita ad impiegare meno lana del previsto.
Dear blog, what a bad period! Everything goes on so slowly and still can't find a way out. Pretty in Pink goes slowly as well: in the spare time I've finished the back after ripping quite the whole work done. You know, I cannot accept the idea that a mistake I noticed on my work should remain there: I need to rip and redo. I ask myself if I'm the only knitter in the world so disturbed by this weird kind of sickness...
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