Ultimamente sono molto affascinata dai vari modi di ripensare l'usato che trovo in rete, come questo ad esempio. Ancora più significativa, forse, la scelta di chi ripara, rammenda, rigenera l'esistente senza cedere al facile impulso di allargare il guardaroba ad ogni cambio di stagione, come illustrato in questo post di needled.
Le motivazioni che supportano queste scelte sono diverse, e sorprendentemente mai strettamente anti-consumistiche. E' un modo di pensare e di vivere che se ieri era motivato da scarso accesso alle risorse di sostentamento, oggi nasce da una diversa attenzione alle ricadute che le nostre scelte più o meno consapevoli di consumatori hanno sulla vita del pianeta e dei suoi abitanti.
Lo sforzo creativo è quello di far nascere fiori anche dai rifiuti. L'upgrade culturale, invece, è rivedere, alla luce dei fatti che rappresentano oggi la nostra condizione di contemporanei, il concetto di "rifiuto".
Insomma, una bella lezione.
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